Me è il racconto di un corpo.
Me dice: “Io sono Pripyat, la città abbandonata 31 anni fa,
dove oggi crescono piante e animali radiaottivi, sono la natura che nasconde la ferita.”
Ci sono volute 500 rose per costruire gli organi del corpo che viene raccontato qui,
e forse ce ne vorrebbero ancora. Mentre le costruivo mi chiedevo perché così tante,
poi ho trovato la risposta. Dovevano raccontare quello che è nascosto in ognuno di noi,
quello che sta dentro e che spesso fa anche un pò ribrezzo,
ma io volevo raccontarne la bellezza. I fluidi, il sangue,
la carne la connessione delle parti,
il dentro e il fuori, in una macchina perfetta, che resiste, nonostante tutto.
Parto dalla morte, per approdare alla sete di vita e questo è un viaggio a ritroso,
un'azione psicomagica per sconfiggere la paura di morire.
Dal 7 al 10 dicembre al Teatro Studio Uno
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